lunedì 14 marzo 2011

E' come chiudere un ciclo, ormai credo siano più di due mesi che sono fisso qui.
Due mesi sudati.
Sempre con qualcosa da fare in tempi stretti, una volta finita una cosa, ecco che ne arrivava un' altra.
I miei ritmi di vita sregolati hanno scambiato più volte il giorno con la notte, ma sempre in casa a fare qualcosa.
Ho l'impressione di aver chiuso questa fase, non è proprio così in realtà, ma l'odore del cambiamento inizia ad essere palpabile.
Sulle stesse note dei chosen lords con cui questo ciclo ha iniziato a farsi spesso mentre viaggiavo seduto per terra accanto al cesso di un intercity troppo pieno più di tre anni fa, ora il grosso è passato e resta uno strascico che si sfuma con la fase successiva.
Il divenire è probabilmente il sinonimo stesso della vita.
Sentirne la presenza riempie di energie, anche durante questa nottata in bianco.
Chiamarla nottata in bianco è però esagerato, dato che la mia giornata è iniziata alle sei passate di pomeriggio.
Si, devo ancora tradurre tutto, non sono ancora usciti i voti di strutture, presentarmi una volta al mese per sintesi qui a Milano, e poi la laurea a luglio, studiare inglese prima di presentarmi al colloquio, però appunto la parte massiccia è andata, ora è praticamente in discesa.
Se mi prenderanno, se non mi prenderanno, non è questo il punto.
E sto qua a scrivere perchè è troppo presto per tirare su la valigia.
Ah, se ci fosse un distributore di cannabinoidi qua sotto casa... ma non importa.
Il cambiamento che c'è stato da 3 anni e mezzo fa, questo è il punto.
L'aria di novità.

E mi sembra di non aver detto un cazzo, di aver scritto merda, ed è così in sostanza, la questione è troppo densa e palese per me per poterla descrivere.